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newsletter | aprile 2021

Paesaggi e luoghi di loisir


La dimensione green della Direzione regionale Musei 

 
Lembi di terreno e ampi spazi verdi meticolosamente curati arricchivano le dimore aristocratiche cittadine ed extraurbane. Il patrimonio della Direzione regionale Musei offre importanti esempi dei cosiddetti luoghi di loisir, concepiti per attività di svago e divertimento. Tra questi vi sono Villa della Regina, sontuosa residenza sulla collina torinese caratterizzata dai vigneti, il Parco del Castello di Racconigi, una delle aree di caccia di casa Savoia, così come il complesso del Castello di Agliè che comprendeva sin dai tempi più antichi vaste estensioni di terreno. Una realtà diversa, invece, era quella del giardino di Palazzo Carignano, scomparso in seguito alle trasformazioni e ai lavori per il raddoppio dell’edificio eseguiti nell’Ottocento.
Un filo conduttore, quello della dimensione green dei siti gestiti dalla Direzione regionale Musei, che da parchi e giardini storici si dipana verso la sommità di colline o in ambiti di rilevante valore paesaggistico in cui sono inserite preesistenze architettoniche, da secoli tra i tratti identitari del luogo. L’Abbazia di Vezzolano, scrigno romanico della seconda metà del XII secolo, sorge infatti in un contesto che ha preservato la propria vocazione agricola, mentre il Castello di Serralunga d’Alba, posto sul crinale di un colle che domina l’omonimo borgo, svetta oggi sui paesaggi vitivinicoli dichiarati patrimonio UNESCO. Il Forte di Gavi, sistema difensivo costruito su un castello medievale, risulta perfettamente integrato nel paesaggio circostante che ha contribuito a plasmare.
Palazzo Carignano



Un tempo piante e fiori prosperavano nella residenza cittadina dei principi di Carignano. A questa parte dell’edificio, non più esistente, è dedicata, martedì 27 aprile alle ore 16.30, la conferenza in streaming dal titolo Palazzo Carignano: il giardino perduto. Quando, nel secondo Seicento, Guarino Guarini tracciò la prima ipotesi progettuale per il palazzo del principe di Carignano a Torino, il grande isolato oggi compreso tra Palazzo Carignano e la Biblioteca Nazionale Universitaria era un terreno libero, non lontano dalla prima fortificazione della città. Accanto al palazzo emerse subito il disegno di un giardino, esteso fino ai margini della proprietà chiusa a est dalle scuderie, più volte modificato e poi cancellato dal progressivo definirsi della città ottocentesca.
Introducono la conferenza Elena De Filippis, direttrice regionale Musei Piemonte, e Chiara Teolato, direttrice di Palazzo Carignano, mentre focalizza l’attenzione sul giardino perduto Elena Gianasso, ricercatore in Storia dell’architettura presso il Politecnico di Torino. 

Elena Gianasso, architetto, specialista e dottore di ricerca, è ricercatore in Storia dell’architettura presso il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio del Politecnico di Torino. Docente di discipline storiche nello stesso ateneo, ha scritto articoli, saggi e volumi che riguardano tematiche legate all’architettura tra Seicento e Ottocento.

Partecipazione gratuita tramite il link (si consiglia di copiare e incollare il link nella barra dell’indirizzo del proprio browser):
https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_NDcxNzIxYjYtMjViMC00YzQ0LTg2NWQtMDkzMDQxY2NhMmY0%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%2297e13dce-f1b9-42f6-8f67-d7174d0a952a%22%2c%22Oid%22%3a%22de355613-6e9c-4979-b531-df155543754a%22%2c%22IsBroadcastMeeting%22%3atrue%7d&btype=a&role=a
 


Villa della Regina
 

Nel periodo in cui le fioriture sbocciano rigogliose, martedì 20 aprile alle ore 16.30 conferenza in streaming dal titolo Villa della Regina: un giardino per tutti, un’occasione per conoscere il lavoro dei professionisti che si sono formati presso la Scuola per “Giardiniere d’Arte per giardini e parchi storici” organizzata dal CIOFS – FP Piemonte insieme al Consorzio delle Residenze Reali Sabaude. Scelti tra i più meritevoli del corso, questi giovani sono attualmente impegnati nella manutenzione dello spettacolare giardino all’italiana, nell’ambito di un tirocinio di sei mesi che si svolge, a conclusione del percorso formativo compiuto, sotto la guida dell’Ufficio Conservazione e Giardini della Reggia di Venaria e della direzione di Villa della Regina, grazie al contributo della Fondazione CRT. 
Le attività di manutenzione implicano l’utilizzo di non poche risorse, per questo in collaborazione con l’Associazione Amici di Villa della Regina è stata organizzata una raccolta fondi che si prefigge un primo traguardo con il raggiungimento di una cifra pari a 8.600 euro da destinarsi all’acquisto di piante e attrezzature professionali. Non solo i Giardinieri d’Arte potranno così disporre di strumenti adeguati per arricchire i parterre di disegno seicentesco, ma la dotazione di macchinari e attrezzi agevolerà l’esecuzione costante e regolare degli interventi necessari sul verde. 
Introduce l’incontro Elena De Filippis, direttrice regionale Musei Piemonte, mentre illustrano l’iniziativa Laura Moro, direttrice di Villa della Regina, Alessia Bellone, referente dell’Ufficio Conservazione e Giardini della Reggia di Venaria, e Mariateresa Buttigliengo, presidente dell’Associazione Amici di Villa della Regina.

Per contribuire si può effettuare un versamento sul conto corrente intestato a:
Amici di Villa della Regina
Credito Valtellinese – sede di Torino
Iban IT11K0521601000000000097867 
Causale: indicare i propri riferimenti (nome e cognome) e la dicitura “Un giardino per tutti” 
oppure tramite Satispay al link:
https://tag.satispay.com/AmiciVillaDellaRegina

Info per la raccolta fondi: Associazione Amici di Villa della Regina, mail infoamicivilladellaregina@gmail.com, WhatsApp 351 6201437
L’offerta è detraibile/deducibile dalla dichiarazione IRPEF: per ricevere la dichiarazione utile ai fini fiscali, dopo il versamento inviare una mail a infoamicivilladellaregina@gmail.com con i dati (nome e cognome e codice fiscale, data e importo del versamento) e l’indirizzo mail del sottoscrittore.

Partecipazione gratuita tramite il link (si consiglia di copiare e incollare il link nella barra dell’indirizzo del proprio browser):
https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_YWM3OTAzYzItMDU0Zi00NDVmLTkyZTUtOGQ2Zjg4Y2IzNmNk%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%2297e13dce-f1b9-42f6-8f67-d7174d0a952a%22%2c%22Oid%22%3a%22de355613-6e9c-4979-b531-df155543754a%22%2c%22IsBroadcastMeeting%22%3atrue%7d&btype=a&role=a



Castello di Agliè



Ad annunciare la primavera tra gli spazi verdi della residenza è, come sempre, la fioritura delle piante di Camelia japonica. Di gran moda verso la metà Ottocento, questo arbusto divenne particolarmente famoso grazie al romanzo di Alexandre Dumas figlio La signora delle camelie, pubblicato nel 1848. Nelle serre del Castello se ne coltivavano oltre cento varietà diverse già nel 1842 e alcune erano anche in piena terra, come quelle giunte fino ai nostri giorni visibili dalla strada. Quando i fiori cominciano a cadere, il terreno sottostante diventa un tappeto colorato di rosso, perché, a differenza di altre infiorescenze, le camelie appassendo non perdono i petali uno ad uno, ma si staccano completamente dallo stelo.

 

Castello di Racconigi
 

La presenza di un’area verde nella tenuta di Racconigi si rivelò essenziale nel Seicento per farne una villa destinata allo svago e alla caccia e, dal 1832, la dimora di villeggiatura della famiglia reale.
I tre cannocchiali prospettici del grande prato a nord del Castello aprono il Parco tanto amato da Carlo Alberto, un contesto di oltre 170 ettari, riplasmato secondo i canoni del giardino all’inglese dal paesaggista tedesco Xavier Kurten negli anni venti dell’Ottocento: dietro un'apparente naturalezza, si cela lo studio attento di ogni componente, vegetale o architettonica. 



Forte di Gavi



Il Forte e le colline del parco del Neirone galleggiano tra un mare di nuvole dialogando sui promontori del Gaviese; dal bastione San Tommaso si ammirano il bastione della mezzaluna che ospita la polveriera, di cui si vede il tetto, e il fianco del bastione San Giovanni Battista con la garitta d’angolo. In particolare il bastione San Giovanni appare quasi come la prua di una nave.
Nella veduta di scorcio si leggono alcune delle varie fasi storiche che hanno caratterizzato il Forte, con sovrapposizioni realizzate tra il XVII e il XVIII secolo.




Dal bastione San Tommaso si ammirano le ciclopiche mura del maschio, il cosiddetto Alto Forte, tra il bastione Sant’Antonio e il bastione Santa Maria, che vengono accarezzate dalle nuvole del cielo gaviese, con le prime fioriture primaverili.
La foto restituisce un quadro d’insieme dei “Magazzini e Ridotti”, così come nel progetto di Pietro Morettini e secondo sovrapposizioni che vanno dal 1720 al 1750. La porzione, esposta a sud, è visibile dalla città di Gavi.
 


Castello di Serralunga d'Alba



L’antico maniero, che si erge tra le suggestive colline del sito UNESCO dei paesaggi vitivinicoli, comprende spazi verdi, terrazzamenti e un giardino formale “alla medioevale”. Al suo interno si trovano alberi da frutta, isolati e a spalliera, come melograno, pero, albicocco e viti rappresentative dei cinque vitigni DOC di Serralunga, insieme ad aiuole a prato, siepi e topiarie in bosso, modellati secondo un disegno preciso, eseguito su progetto di Renata Lodari e Federico Fontana nel 2001. L’area include, inoltre, una scarpata arborata con presenza di olmi e robinie ed arbusti.
 

Abbazia di Vezzolano



Il complesso romanico sorge in una conca di notevole pregio ambientale e paesaggistico ed è circondato da uno spazio verde di circa 6000 mq. Sul sagrato si trovano un cipresso, due palme e cespugli di rose canine. Il giardino del chiostro è stato realizzato nel 2002 da Renata Lodari, con un ginepro centrale, aiuole di bosso, rose antiche, iris, gigli e pervinche. Il frutteto occupa lo spazio retrostante gli edifici, adibito nel Settecento a giardino e poi a pomario, e comprende ventuno varietà di mele antiche autoctone, secondo un progetto avviato nel 1996 da Leonardo Mosso e Carlo Fruttero.
SERVIZI EDUCATIVI

Diverse sono anche le attività didattiche che si possono svolgere a distanza dedicate al patrimonio green. Un modo per imparare a conoscere, divertendosi, caratteristiche e curiosità di parchi e giardini storici, piante e fiori. 

Un percorso tra gli spazi perduti di Palazzo Carignano è offerto da immagini e spiegazioni di C’era una volta il giardino, con la possibilità di osservare forme e decorazioni storiche per provare a disegnare un giardino principesco. 

La conca collinare dove sorge Villa della Regina è stata plasmata nei secoli secondo finalità diverse, dal paesaggio agricolo al giardino formale, incluse macchie di bosco coltivato. La vegetazione oggi presente ne testimonia la continua evoluzione, come illustra la Guida alle antiche essenze arboree di Villa della Regina.

Alcune delle tante piante che crescono rigogliose nelle aree verdi del Castello di Agliè sono al centro dell’attività Alla scoperta del Giardino che propone descrizioni degli arbusti e tutorial per realizzare puzzle utilizzando fotografie delle fioriture primaverili. 
I musei e luoghi della cultura della Direzione regionale Musei Piemonte:
Palazzo CarignanoVilla della Regina | Castello e parco di Aglié | Castello e parco di Racconigi | Castello di Serralunga d'Alba | Castello di Moncalieri | Forte di Gavi | Abbazia di Vezzolano | Abbazia di Fruttuaria
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